La prima Maratonina di Trecate in versione “by night” ha visto al via 251 concorrenti, comprese 49 donne. Hanno dominato gli agili e scattanti atleti marocchini che hanno occupato il podio al gran completo con Mokraji Lahcen (Daini Carate Brianza) primo in 1:08:26, Lhoussaine Oukhrid (Atletica Gavirate) secondo in 1:09:30 e Ridha Chihaoui (Trionfo Ligure) terzo in 1:09:33. La classifica prosegue con il quarto posto di Corrado Mortillaro (Palzola), l'agente penitenziario in servizio a San Vittore, il quinto posto di Dereje Rabattoni (Runner Team Volpiano), l'italo etiope di Albo di Mergozzo, già primo alla Sgamelàa d'Vigezz, sesto l'onnipresente Salah Ouyat, l'italo marocchino di Cavallirio, che la sera precedente si era imposto anche nella notturna di Serravalle Sesia, e buon settimo l'avvocato novarese Alessandro Brustia (Atletica Trecate). Per l'ottavo posto, incredibile ma vero, si è presentata, al traguardo di piazza Cavour, la prima donna, la straordinaria Catherine Bertone (Atletica Sandro Calvesi), che ha chiuso in un'ora 16'35". A completare la “top ten” maschile: Gabriele Beltrami, Massimo Bongini e Luca Diana. La classifica femminile, detto della Bertone, prosegue con Claudia Gelsomino (Palzola) seconda e Marzena Michalska (Fiamme Oro Padova) terza, quindi, nell'ordine, Valeria Bellan, Lorena Panebianco, Monica Coppo, Annalisa Bombelli, Claudia Bordiga, Valentina Rindi e Jhoanne Reynolds.
La partenza della corsa è stata ritardata di una decina di minuti a causa di un improvviso acquazzone. Si temeva il peggio e invece il tempo poi si è messo al meglio. Da Trecate i primi chilometri di rodaggio verso Olengo, paese balzato agli onori delle cronache una quarantina di anni fa quando il suo parroco, in veneranda età, conseguì il diploma di geometra. Da Olengo verso Terdobbiate la prima fatica percorrendo interminabili rettilinei
d'asfalto tra campi di grano. L'ultimo paese è stato Sozzago e da a qui, al traguardo di Trecate, è calata la notte. Buio quasi pesto per gli ultimi concorrenti, ma l'organizzazione aveva pensato proprio a tutto e quindi anche al collocamento di provvidenziali punti luce. Insomma non si è perso nessuno. Corsa anomala, per l'ora senz'altro, ma gradevole e perfino surreale in alcuni tratti in cui i concorrenti hanno potuto apprezzare anche il silenzio della notte. Al trecatese Davide Daccò, già maratoneta a livello nazionale, e ai suoi collaboratori del Palzola (Fabrizio Casagrande, Omar Morea e Cristina Gattoni) il merito di aver allestito una maratonina molto speciale.
sandro bottelli
La partenza della corsa è stata ritardata di una decina di minuti a causa di un improvviso acquazzone. Si temeva il peggio e invece il tempo poi si è messo al meglio. Da Trecate i primi chilometri di rodaggio verso Olengo, paese balzato agli onori delle cronache una quarantina di anni fa quando il suo parroco, in veneranda età, conseguì il diploma di geometra. Da Olengo verso Terdobbiate la prima fatica percorrendo interminabili rettilinei
d'asfalto tra campi di grano. L'ultimo paese è stato Sozzago e da a qui, al traguardo di Trecate, è calata la notte. Buio quasi pesto per gli ultimi concorrenti, ma l'organizzazione aveva pensato proprio a tutto e quindi anche al collocamento di provvidenziali punti luce. Insomma non si è perso nessuno. Corsa anomala, per l'ora senz'altro, ma gradevole e perfino surreale in alcuni tratti in cui i concorrenti hanno potuto apprezzare anche il silenzio della notte. Al trecatese Davide Daccò, già maratoneta a livello nazionale, e ai suoi collaboratori del Palzola (Fabrizio Casagrande, Omar Morea e Cristina Gattoni) il merito di aver allestito una maratonina molto speciale.
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