domenica 29 gennaio 2012

A CESARA I FUNERALI DI CLAUDIO PIAZZA

Celebrati da don Sacco, parroco di Cesara, si sono svolti sul lago d'Orta i funerali di Claudio Piazza. Una grande folla di amici e conoscenti del popolare podista è intervenuta per l'ultimo saluto a Claudio, atleta forte e silenzioso, che aveva trovato nel podismo una ragione e uno stile di vita.
Claudio avrebbe compiuto 56 anni nel prossimo mese di aprile. Viveva con la madre Veronica in questo accogliente paese arroccato sulla sponda occidentale del lago d'Orta, tra Omegna e San Maurizio d'Opaglio. Di professione faceva l'elettricista presso la ditta “Fornara e Maulini” di Gravellona Toce. La morte lo ha colto nel sonno. Un infarto. Inutili gli interventi, pur solleciti, dei soccorritori. Sconvolti i suoi compaesani e le centinaia di podisti che lo conoscevano, in particolare Livio Tretto di Pieve Vergonte e Massimo Valsesia di Feriolo di Baveno, che con Piazza avevano gareggiato in giro per il mondo affrontando ultra maratone e corse ai limiti della resistenza umana. Un trio di “fenomeni” alla continua ricerca di sfide con se stessi: dalla Maratona di New York alla Marathon des Sables, dalla ultratrail in Alaska trainando una slitta per giorni e giorni alla Sparta-Atene, mitica corsa di 257 chilometri che Claudio aveva già affrontato due volte. Allenamenti quasi quotidiani, meta preferita il vicino Mottarone con i suoi 1400 metri e sentieri mozzafiato. Claudio era tesserato per il G.S.Bognanco, sodalizio ossolano presieduto da Franco Charbonnier.
Tra breve sarebbe dovuto partire per la Lapponia, dove avrebbe affrontato una ultra maratona di 150 chilometri. I suoi certificati medico-sportivi erano sempre stati perfetti, nessun cedimento, nessun'ombra. E allora perché? Un mistero, una fatalità. Ogni tanto succede, non solo ai competitivi, anche agli amatori. Esami frequenti e assolutamente rigorosi a conferma di una invidiabile salute di ferro e di una efficienza che sembra sfidare le leggi naturali: e poi in una notte, che doveva essere tranquilla e riposante come tutte quelle che l'avevano preceduta, accade l'incredibile tragedia. Forse una fuga, l'ultima, verso un traguardo
sandro bottelli

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